Storia e Territorio

Comune di Sant'Andrea Apostolo dello Ionio

Presentazione
Sant’Andrea Apostolo dello Jonio è situato sul versante ionico calabro nel basso catanzarese, si affaccia sul golfo di Squillace ed ha un territorio che si estende dal livello del mare sino a 1.071 m di altitudine, con ben 4 km di costa. Si compone di una fascia marina, pianeggiante e coltivata soprattutto ad agrumeti ed uliveti; una fascia collinare con uliveti, vigneti ed orti; la montagna, molto ben conservata e che costituisce un grosso patrimonio ambientale, con boschi di castagno, leccio e faggio. Immerse in un equilibro ecologico incontaminato, in un susseguirsi di piccole cascate naturali tra boschi di faggio e castagno, sono le zone dei torrenti Alaca e Salubro, fortemente piene di attrattive e bellezze naturali (notevole in questa realtà la presenza di antichi ruderi di mulini ad acqua). Il mare è estremamente pulito e limpido, le spiagge sono larghe e bianche. S. Andrea Jonio Centro Storico e S. Andrea Jonio Marina, sono i due centri abitati. Il primo è molto ben conservato, con la sua caratteristica di borgo medievale, in un intrico di strette viuzze e stradine molto suggestive, alcune hanno ancora il pavimento con lastroni di granito. La posizione del paese è splendida e invidiabile: davanti il mare ed alle spalle le montagne, che sono l’avamposto dei monti delle Serre. Sorge alla sommità di tre colline ed è una vera e propria terrazza sul mare, anticamente era un’ottima postazione difensiva contro le incursioni saracene, oggi mette in luce, oltre le dolci terrazze coltivate a vite ed ulivo. il Golfo di Squillace con le sue punte estreme di Capo Colonna e Punta Stilo, che nelle giornate limpide si riesce a scorgere da alcuni punti strategici. S. Andrea Jonio Marina è una zona urbanisticamente molto ordinata, con strade ampie e regolari, giardini ed attrezzature sportive, completamente circondata dalle coltivazione di ulivo e di agrumeti. Il clima è decisamente mediterraneo, mite d’inverno e caldo d’estate, si presta molto bene anche per soggiorni climatici. La presenza di due villaggi turistici (Nausicaa Village e Villaggio Sanr’Andrea), di diversi stabilimenti balneari e di numerose strutture ristorative. ne fanno una località turistica tra le più apprezzate.

 

Storia
La storia di Sant’Andrea Apostolo dello Jonio, sebbene non sempre chiara in alcuni suoi punti, si presenta molto interessante sotto molteplici aspetti, tuttora in fase di elaborazione. Con certezza si può affermare che il paese (“Casale”) sorge a cavallo tra il X e l’XI secolo, nei pressi di una Grangia basiliana fondata da alcuni monaci sfuggiti alla furia iconoclasta di Bisanzio. I monaci basiliani giunsero prima in Sicilia, regione ben nota sia ai greci che agli orientali, tra l’VIII e il IX secolo, successivamente si spostarono in Calabria dove fondarono numerosi Cenobi o eremi sulle colline dei litorali ionici e tirrenici.
Sulle dolci colline di S. Andrea, che dominano la valle, si possono osservare i ruderi di alcune testimonianze di quel periodo storico particolarmente interessante.
La prima testimonianza è una piccola Grangia fondata intorno al IX secolo detta di “Gerraggiùati”.
Successivamente, secolo XI – XII, viene edificata la Chiesa di San Nicola di Cammerota, sul poggio di Condò, duecento metri più a nord della Grangia. La chiesetta di forma rettangolare con abside semicircolare è lunga 9 m. e larga 5,90. L’abside è rivolta ad oriente, con una finestra centrale terminante ad arco e coronata da una fascia di travertino. Nella parete laterale campeggia una finestra oblunga con arco scolpito ed una piccola finestra ad occhio. Gli spigoli sono di calcare bianco, alternato a pietra nera, di origine vulcanica. Lo stesso ordine di bianco e nero si riscontra nell’arco interno dell’abside, nella porta e nelle finestre, dimostrando come all’architettura bizantina si aggiun­ge la policromia araba ricorrente nei modelli classici di Sicilia e Spagna.
A Nord della chiesetta, nei pressi dell’attuale cimitero, si pùo ancora notare il rudere della Torre di Tralo’ o Torre di “Cammerota”, di origine normanna, che, secondo alcuni antichi documenti, sarebbe appartenuta alla chiesa e costituisce un altro esempio dell’importan­za storica di S. Andrea.
Un’altra testimonianza bizantina è rappresen­tata dalla Chiesa di Campo. Riportata negli antichi documenti col nome di S. Martino ed in un secondo tempo col nome di Santa Maria di Campo, è il classico esempio di chiesa rurale, che i basiliani costrui­vano nelle campagne per dare un supporto ai contadini. Più umile nelle rifiniture e nei materiali, è un inequivocabile modello compositi­vo dell’architettura del periodo. L’altare è esposto ad oriente e l’entrata ad occidente. Nel 1985, nel corso dei lavori di restauro curati dalla Amministrazione Comunale, sono stati rinvenuti preziosissimi affre­schi bizantini, presumibilmente del X e XIII secolo. I primi, nell’abside ritrovata dietro l’altare, rappresentano dei santi a figura intera, mentre i secondi, sulla parete laterale, riportano, presu­mibilmente, scene di vita religiosa. Le recenti campagne di scavo lasciano supporre, al di sotto del piano pavimentale, l’esistenza di una fattoria risalente al periodo Ellenistico cioè al III sec. a.C.

Agricoltura, industria, commercio ed artigianato

L’economia andreolese nel corso degli anni si è andata sempre più trasformando. Da una struttura prevalentemente agricola si è passati ad una economia in cui prevalgono le attività del commercio e del terziario.
Ciò è stato causato, innanzitutto, dai forti movimenti migratori verificatisi intorno agli anni ’60 e dall’espansione del settore dell’edilizia che ha assorbito molta manodopera. Al primo posto tra le attività occupazionali troviamo dunque l’edilizia; l’agricoltura è poco praticata e si producono per lo più olive, castagne, vino, agrumi (limoni, arance, mandarini, pompelmi, ecc.).
L’artigianato, che era un’attività largamente diffusa soprattutto per la lavorazione del legno, del ferro e dell’argilla, sopravvive ancora anche se a stento.
Il commercio è il settore in espansione, proprio per la naturale vocazione turistica del paese, che fa si che sorgano tutta una serie di attività ad essa connessa. La presenza di due villaggi turistici, di diversi stabilimenti balneari e di numerose strutture ristorative che hanno avuto il loro incremento soprattutto nella seconda metà degli anni ’90, ne fanno una località turistica tra le più apprezzate.

 

Dati e statistiche (vedi comuni-italiani.it)
Sant’Andrea è il comune con la denominazione più lunga a livello regionale e al quarto posto a livello nazionale. Il nome è stato variato da “Sant’Andrea” a “Sant’Andrea Apostolo dello Ionio” con Regio Decreto del 28 giugno 1863, su richiesta espressa con delibera del Consiglio Comunale del 27 ottobre 1862.

Popolazione: 2170 (Fluttuante. Tra luglio e agosto raggiunge i 15.000)
Numero di Famiglie: 1000
Età media: 47,8
Reddito medio: 6.823
Tasso di natività: 5,9
Trend demografico: -6,6%
Altitudine Sant’Andrea Centro Storico: 320 m. sul livello del mare
Montagna: 1000 ha.
Superficie complessiva del Comune: 20.44 kmq.

Distanze da:
Catanzaro Km 40 (circa 30 min. di percorrenza stradale)
Soverato Km 8 (circa 5 min. di percorrenza stradale)
Serra San Bruno Km 60 (circa 30 min. ora di percorrenza stradale)
Lamezia Terme – aeroporto Km 70 (circa 45 min. di percorrenza stradale)
Reggio Calabria Km 156 (circa 1 ora e 30 min. di percorrenza stradale)
Cosenza Km 154 (circa 1 ora e 30 min. di percorrenza stradale)
Parco Nazionale della Sila Km 60 (circa 1 ora di percorrenza stradale)

Pagina aggiornata il 11/10/2023